Tanto per dare spazio all’immaginazione, figlia dell’esperienza e di sensazioni, anche vecchie, ad essa associate. La vacanza ideale? E’ quella del posto sconosciuto, solo perché tu non ci sei mai stato e qui la sfilza di nomi di città potrebbe essere sterminata: Madrid,Bucarest, Budapest, Genova, Torino, Catania o di isole o di nazioni o di arcipelaghi, tralasciando montagne e vette. Una volta, giunto a destinazione e non in gruppo, rimanere bloccato all’interno del tuo mezzo per pioggia fitta o grandine. Ringrazi la fortuna di avere un riparo, che ti permette comunque di rilassarti con pausa caffè o pranzo o cena o merenda o film o libro, in attesa del sole e del via libera per escursioni mai fatte. Vivi il contrasto tra la curiosità fortissima di uscire in perlustrazione, quando prima e l’impossibilità di farlo. E ’un barcamenarsi tra un confine molto indefinito tra desiderio e realtà. Se sei fortunato passa qualche ora, altrimenti dopo pochi minuti di diluvio, niente si oppone a conoscere il nuovo posto, a passare definitivamente all’al di là, che comunque vada, non è mai tanto attraente come l’attesa di prima. La vacanza ideale è quella che rende il presente talmente presente, che annulla qualsiasi altra percezione, legata al passato o al futuro. Ti senti come frastornato in quanto vuoto da riempire, ma con parsimonia, altrimenti comincia a girarti la testa, per il troppo ingurgitare.Perchè preferita? Le ore e i giorni passano ma tu sei più veloce di loro e ne sei contento, quando ti domandi , stupito, “ma è già Marzo! o già Lunedi!Incredibile”.Una vacanza può essere anche di poche ore, ma vissute tanto intensamente, da essere tatuate per sempre nella memoria, come di pochi minuti o di una vita intera.In quest’ultimo caso, l’interrogato non saprebbe cosa rispondere.
Altra vacanza ideale è quella del tutto inaspettata, in quanto obbligata, perché imposta. E’ quella regalata di chi ti manda a fare in culo, anche in malo modo e ti invita a sparire dalla vista e non farti più rivedere, in quanto il tuo agire è risultato inutile, dannoso e per tanto da dimenticare. L’invito è porre distanza quanto più notevole, tra te e chi ti rimprovera. Tu, per niente mortificato, con la coscienza che ti protegge da qualsiasi complesso, senti il tintinnio di campane a festa e i piedi che si allontanano, ballando al ritmo di triccheballacche e la vacanza ti aspetta anche nel paese a pochi chilometri. E’ l’equivalente della bella donna, che ti rinchiude nella stanza e butta via la chiave, perché vuole sedurti ad ogni costo, costi quello che costi. Dimenticavo di aggiungere che questo è riservato solo al mondo dei sogni, ma se li solletichi anche con il solo pensiero può darsi che vengano a farti una visita inaspettata.
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