“La lunghezza della vita è data dal numero di giorni diversi, che un individuo riesce a vivere.Quelli uguali non contano.”
In tanto, anche quanto semplicemente esposto in questo mio ultimo murale e blog, la mia eredità non è da poco,al meno per me, se penso al buco nero, muto, senza nemmeno una parola scritta ma da loro, dai tantissimi ignoti defunti, che indubbiamente non lo meritavano.Cosa ne so del domani o di qua a qualche minuto ?Nel frattempo esterno, senza freno, in balia di ogni sensazione, quando e se mi va .Mi sono proposto, senza nessuna ipocrisia, solo per il piacere di scrivere e quello che ne è risultato è acqua, che si può bere anche senza le semplici mani, in quanto talmente cristallina, che puoi deturparla con qualsiasi recipiente.La sorgente è limpida e di dove andrà a finire ciò che stilla generosamente non è sua responsabilità.I destinatari sono sconosciuti, trattati alla pari insieme a quelli conosciuti ed a me stesso:con onestà.L’epitaffio dovrebbe scriverlo il defunto, ma quando è in vita.Ed ecco l’ennesimo paradosso, per me che detesto programmare anche cosa mangiare e l’orario del pranzo o cena, ritrovarmi l’epitaffio con “anticipo”, pronto per la pubblicazione.Ho cancellato “notevole anticipo” per non stuzzicare il destino e beccarmi senza volerlo un ulteriore personalissimo finale colpo di scena . Relego al P.S. ancora per scaramanzia, che lui , l’epitaffio, è pronto ma io no.
P.S. Epitaffio pronto.Defunto ancora no.
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