• 28-AUGURI

    Si. Lo confesso, mi sono sempre sentito un pò strambo, perchè avarissimo di Auguri,cuoricini,fiorellini,messaggini.Sono solo capace di contraccambiare, come se fosse un convenevolo obbligato.Reputo gli auguri parole vuote, imposti dalle feste comandate ed, appunto, a comando.Come la festa della mamma, del papà,delle donne,dei fidanzati,dei nonni.Ma mi domando, un pò contraddicendomi:Cosa sarebbe la vita senza neppure gli auguri? Molto meglio con. Non scappo via alla parola Auguri, ma mi lascia spesso indifferente.Il mio Augurio all’occasione è stato sempre accompagnato da una banconota importante con tanti sottointesi:Compera ciò che desideri,per te,qualche altro,che non conosco..Aiutati a cambiarti per il meglio.In questo caso la parola Augurio assume un pò di importanza concreta.Spiana la strada ad una salute più sana, perchè puoi comperarti cibo più nutriente o stare più sereno, perchè elimini qualche debito.Fossi ricco, arriverebbe prima la sorpresa della grossa somma e poi l’Augurio, ma con destinatari ben precisi, perchè elargire ulteriore denaro, a chi non ne ha bisogno non è un Augurio.Ebbene, non sarei tanto avaro se fossi un Mago, che pronunciando Auguri ti realizza tutto quello che desideri in quel momento.Poi mi viene il dubbio.E se chi realizza in toto tutto quello che desidera poi ne viene sopraffatto? Il poveraccio stravolto da proprietà che non riesce a gestire per invidia o interesse, anche di parenti da cui non se l’aspettava? Il malato terminale, che si vede la vita prolungata ma non degna di essere vissuta, a causa di altre sofferenze, non per forza fisiche, ma peggiori?E quindi smetto subito le vesti di mago e me ne torno, mogio, nella mia normalità.Mi accetto per come sono, avaro di auguri che riservo preziosi,ognuno particolare a qualcuno particolare con parole particolari in momenti particolari, che non siano per forza comandati dalle feste.A mò di provocazione su F.B., sovraccarico di Auguri, a causa di compleanni, che ricorda con precisione matematica, mai sperimentata prima del suo avvento, ho suggerito la tariffa di 50 euro per ogni Augurio a me indirizzato, in qualsiasi occasione, per poter fare una cernita tra bon ton di circostanza e concretezza. Mi sono ritirato appena avuto sentore delle avvisaglie di una valanga di critiche.A pensare che gli unici Auguri veri per il compleanno erano quelli di mia madre ed altri pochi.All’anagrafe fu comunicata una data errata.La carta d’identità mente e forse per questo Auguri, preconfezionati con faccine e cuoricini falsi non sono la mia passione.Mi ricordano il mio documento.Comunque ben vengano tutti gli Auguri di questo mondo, di qualsiasi taglia , spessore, qualità se portano Amicizia,Amore,Armonia ed ogni parola bella che comincia con la A.Meglio il fragore inutile dei fuochi d’artificio che il silenzio, che può essere anche di guerra.AUGURI ed ancora AUGURI.

  • 27-Una riflessione natalizia

    Il vero, unico Natale è il primo. Quello , in cui credevamo, senza ombra di dubbio, che un anziano signore panciuto con una imponente chioma bianca che si confondeva con un’altrettanto appariscente barba bianca ci avrebbe fatto visita quando prima, attraverso il camino di casa e se questo non c’era, si lasciava socchiusa una finestra o qualsiasi pertugio, pur di agevolare la sua visita con il sacco strapieno di regali.Tutti i grandi, gli adulti facevano a gara per rendere più suggestiva la fiaba, che vivevamo in quei lunghi giorni di vacanza, inventando storie o dando suggerimenti sul come comportaci, per avere i regali più belli.La stessa scuola diventava più simpatica, preparandoci con giorni di anticipo all’epico evento:presepe, albero, letterina.Il nucleo familiare si allargava, con l’arrivo di qualcuno,da vicino o da lontano, da un posto sconosciuto, anch’esso suggestivo, qualunque fosse, perchè calato in quella magica atmosfera.E poi c’erano gli zampognari e il presepe preparato dal papà e l’albero e la messa di mezza notte e il bambinello biondo , con gli occhi chiari da conservare al sicuro prima di esporlo nella mangiatoia, e la tombola e i nonni anziani da aiutare a segnare il numero sulla cartellina, con le buccie di mandarino o altro materiale, che scivolava e faceva ridere, interrompendo il gioco, perchè il pignolo di turno richiedeva tutti i numeri già usciti, nonostante gli sbuffi generali.Con l’epifania, che ogni festa porta via, finiva l’incanto, ma con un’altra giornata, che non era da meno di tutto il resto precedente.Una vecchia signora, anch’essa simpatica, come Babbo Natale, forse il marito, veniva a riempirci le calze, appese al letto, esaudendo le richieste scritte e recapitate a mamma e papà oppure infilate nelle calze.Si andava a letto presto e volentieri e non vedevamo l’ora di addormentarci quando prima per trovare la sorpresa al risveglio.IL secondo Natale, quello in cui già siamo consapevoli che sia Babbo Natale che la Befana sono solo belle invenzioni ha già perso parecchio del fascino iniziale.Il terzo se diventa la routine di ogni anno con le stesse persone si trasforma in noia.E poi c’è il quarto,quando ti accorgi che qualcuno di quelle stesse persone non c’è più e ti manca.E poi ancora il quinto,quando l’assente sei tu e non perché sei a festeggiare da qualche altra parte.Al sesto ancora ci si ricorda di te.Al settimo già non appartieni più a questo mondo.Sei in un’altra dimensione, pronto forse per un altro Natale anche migliore del primo.Una ipotesi che nessuno può escludere con certezza.

  • 26-Un pensiero speciale anche per gli ultimi

    Tempo addietro ho partecipato ai festeggiamenti per il compimento dei 60 anni di 6 colleghi, naturalmente non gemelli, ma solo nati nello stesso anno.Ognuno ha portato qualcosa per contribuire al pranzo comune. Io mi sono distinto ,come sempre, per avere contribuito solo con la quota in denaro stabilita.Evidentemente sono nato in un periodo molto fortunato ed in una parte del mondo,che non ha conosciuto guerra e fame.Odio cenoni ed affini e quando me li propongono, accetto anche volentieri ma solo per stare in compagnia e stando bene attento ad un lungo digiuno in precedenza.L’unica persona, a me più simile, è l’amico,che mi invita ad escursioni di chilometri, per la caccia fotografica di animali selvaggi in liberta’ o di uccelli delle più svariate specie, fiori,alberi e quant’altro offre la natura, senza concederci neanche una pausa per uno snack.L’imprinting a rifiutare pranzi e cene abbondanti è scaturito anche dal ricordo indelebile di una Pasqua a Parigi, immortalata da una foto vicino al Centre George Pompidou, con me all’impiedi, vestito elegante dai magazzini La Fayette, che addenta un panino, farcito con salame.Era tutto quanto mi ero permesso in quella giornata di festa, completatmente dedito alla visita della metropoli.Erano gli ultimi giorni di mesi, trascorsi nella città e che mi era, sentite un pò!, venuta a noia.Desideravo andare in Germania.Altra Pasqua ed identica modalità a Vienna.La divagazione serve per arrivare alla conclusione.Alla festa gli invitati erano una trentina ma c’era da mangiare per il quadruplo.Alle mie spalle c’era un maialino da latte inspiedato.Uno spiedo gli entrava dalla coda ed usciva dalla bocca spalancata ma vuota.Gli era stata risparmiata la beffa dell’arancia o quant’altro.Sacrificio, quasi inutile.I tre quarti di quel corpo straziato erano ancora disponibili.So benissimo che ci sono altre situazioni molto più gravi, ma di questa sono stato testimone e il pensiero di Natale lo dedico solo a lui.”Fosse stato per me, ti avrei accolto volentieri in giardino e saremmo diventati amiconi per rincorrerci e giocare nel prato, ma il mondo è quello che è.Se un giorno, trapassato a miglior vita, un mio atomo svolazzante dovesse incontrarti si ricorderà di te e ti offrirà la sua amicizia.L’universo è fatto di infinito con probabilità infinite e noi, volenti o non, vi apparteniamo anche con speranze folli.”P.S.Il nesso un pò strambalato di questo post è che se si mangiasse di meno, socializzando e divertendosi anche in altri modi, qualche povero animale sopravviverebbe ed in qualche altra parte del mondo non si morirebbe per inedia.

  • 25-Letto matrimoniale:singolo, doppio o cosa?

    Quando ero single, sentivo una coppia, Mr Hyde, al piano di sopra, che litigava di brutto, quasi ogni notte.Parolacce,sbuffi, sberleffi, pernacchie mi svegliavano, quando meno me l’aspettavo.Io me la ridevo, godendomi il mio lettone, da solo e ringraziando mia madre, che al contrario di papà, mi incoraggiava a restare scapolo impenitente.L’indomani mattina la stessa coppia, inseparabile, di pensionati, mi salutava a mò di Dr.Jekyll, entrambi sorridenti e mano nella mano, per accingersi a salire in auto ed affrontare gli impegni quotidiani.Quando poi mi sono deciso a passare nel mondo dei più:ammogliati con prole, spesso nel pieno della notte e forse di sogni, mi sentivo pungolare al fianco.Era la moglie infastidita dal mio russare.Abbiamo raggiunto un compromesso ed ho riacquistato la libertà di una volta, anche se solo fino ad un certo punto.Mentre prima dormivo sonni tranquilli o da militare in camerata, o in stanza singola per qualche anno con un collega, dopo il grande passo, ho trascorso una intera notte insonne,quando è capitato di dover condividere, in quanto non c’erano alternative, una unica camera di Hotel con un altro insegnante.Memore delle lamentele della consorte avevo una paura tremenda di addormentarmi, quindi russare e quindi infastidirlo.Prima il problema non si poneva, perchè gli incontri erano fugaci, di poche notti e l’essere giovani aiutava certo , non poco, e dormivo beatamente, senza aver infastidito mai nessuno.Adesso sono arrivato alla conclusione che nel caso molto remoto dovessi accasarmi con una compagna, nonostante nuova di zecca e di splendida fattura, i patti sarebbero subito chiari: letti separati dopo una settimana.Certe domande non ho mai avuto occasione di farle ad ammogliati normali, quelli cui ho accennato all’inizio non erano normali, che condividono lo stesso talamo, alcuni da una vita:

    Come fate a conciliare il sonno comune, per niente gestibile in quanto inconscio,così importante per il nostro benessere psico-fisico, in uno spazio tanto ridotto?

    Anche perchè pure le donne o soprattutto loro rompono di brutto:troppo freddo,troppo caldo, troppo troppo , troppo poco fino allo sfinimento.Il sottoscritto la pace dei sensi l’ha raggiunta specialmente con il sonno.Il mio letto al mio risveglio sembra un campo di battaglia, con lenzuola e coperte , sopravvissute al caos di rutti, sbadigli, sgomitate, sgambate, sfinteri in libertà assoluta e rimasugli di qualche sogno, che non ricordo mai, a meno che non siano brutti, ma succede raramente.Il letto è solo mio e guai a chi osa invaderlo.

  • 24-La Settimana Enigmistica

    Chi non conosce il giornale passatempo, strapieno di quiz e prove di intelligenza?Un mio collega, di aspetto gradevole, di mezza età, single, attraeva più lui con aria seria e compunta, tutto intento nella soluzione di difficili sudoku, nel bel mezzo di una confusione generale dell’intervallo che tutto il resto del personale scolastico, bidelli e dirigenza compresi, intenti alla pausa caffè.Ma attraeva chi?Colleghe single e non, che fingendo indifferenza, sbirciavano nella sua direzione.Anche io, incuriosito, contento di rilassarmi con battute e qualche pettegolezzo, mi chiedevo se il lui, il corteggiato, davvero fosse intento in soluzioni difficili o non usasse una tattica, a me sconosciuta, per sedurre con il suo silenzio .A una mia domanda diretta:Come fai a concentrarti, con tutta questa confusione? rispose con una smorfia ed una alzata di spalle, che tradotte volevano dire:Non me ne può fregare di meno!.Quantunque il rispetto fosse reciproco, mai entrati nella sintonia di una amicizia:troppo differenti.Anche solo perchè io non sarei capace di risolvere neanche un rebus elementare, se non ho l’assenza di qualsiasi rumore, a darmi man forte.La moglie non l’ho scelta, ricorrendo al Sudoku per selezionarla, ma guarda caso ne è appassionata.Mi costa buttare via il giornaletto, da lei usato ma risolto per un quarto.Li raccatto con l’intento di terminarli e poi accatastarli, comunque irrisolti.Dovessi seguire la mia pignoleria non ne comprerei nessuno nuovo senza aver del tutto finito il precedente, che diventerebbe senz’altro una rivista da antiquariato.Fossi stato un insegnante di lettere avrei utilizzato i giochi del giornale di enigmistica.Lo stesso avrei fatto, in quanto Datore di lavoro, per mettere alla prova, personale di concetto da assumere.Che bello poi selezionare, sempre con le prove del giornale, la classe dirigente politica.Tanto di cappello inoltre a chi riuscisse a completare per intero il giornale, compresa la prova di intelligenza.Per me sarebbe un Genio assoluto, che non sarei in grado di imitare.Il livello intellettivo di una intera Nazione ne ricaverebbe enormi vantaggi, se si invogliasse tramite il gioco enigmistico ad esercitarsi per superare non solo esami scolastici ma anche concorsi di ogni livello, basati su prove simili.Mi sa che il collega succitato e le colleghe infatuate già avevano capito tutto.

  • 23-Uno solo il mittente, tanti i destinatari

    Prima di Internet i single, sognatori al maschile o al femminile, affidavano al mare la classica bottiglia ben tappata oppure al cielo il palloncino, con il messaggio al partner idealizzato da fantasie, tutte proiettate verso un futuro, che essendo di lunga durata, era immaginato come una fiaba, già scritta interamente dal mittente.Si cercava il principe azzurro o qualcosa di simile, anche con connotati fisici ben precisi:alto,occhi chiari, lunghi capelli, per lo più biondi o qualsiasi caratteristica suggerisse la solitudine di un adolescente.Il messaggio era conciso:mi chiamo, gli anni,abito a e terminava con “scivimi”.Non era concisa la lunga trama, che si accompagnava alla speranza di una risposta, che qualche volta c’era e terminava addirittura con il matrimonio.Oggi Internet è strapieno di bottiglie o palloncini, che vagano ma i messaggi non sono più brevi.Comodamente seduti al computer possiamo recensire, scartare, scegliere, contattare principi o principesse e per essere più sicuri, confidiamo nella probabiliità:più numeri, più garanzia di successo.Il messaggio, così striminzito di una volta, è diventato una intera biografia, che parte dalla nascita e continua col diario personale di ogni giorno.Ma non solo i messaggi possono essere disonesti, è anche facile cadere nella trappola, di quanti, informatizzati al meglio, traggono profitto dalla disponibilità di tante solitudini, che si affidano al web.Ammetto che anche io sono affascinato dalla varietà e potenzialità dello schermo , a me davanti, che deprime qualsiasi realtà, anche la migliore, perchè comunque ti ci trovi circoscritto e limitato,ma continuo a preferire la semplice chiacchierata, non chat, seduto ad un tavolino del bar ed una partita a pallone vera e non simulata.

  • 22-Una persona colta è anche intelligente?

    No!Un colto potrebbe avere un quoziente intellettivo inferiore a quello di un analfabeta.Il primo ha avuto la fortuna di crescere in quel luogo e quella famiglia, mentre il secondo no.Taluni parametri razzisti che presentano i neri, come di natura inferiore, cadrebbero senz’altro, se questi fossero messi, ma fin dalla nascita, nelle condizioni ottimali di apprendimento, come i loro simili bianchi.Si è ben lungi dal fare simili esperimenti, perchè non conviene.Significherebbe spartire in maniera più equa le risorse disponibili della Terra, provocare giuste rivoluzioni ed ulteriori guerre ma vinte dai più forti economicamente.Sono giunto a queste considerazioni anche grazie alle esperienze di ex insegnante di lingue straniere.Ho avuto a che fare con allievi, che nonostante notevoli sforzi e buona volontà, non riuscivano ad ottenere risultati soddisfacenti.Parecchi erano extra comunitari.Senza volerlo e stando ben attento a nasconderlo, li sottovalutavo.Il caso ha voluto che mi confrontassi alla pari con gli stessi con esami, inerenti l’informatica. Il sottoscritto si è impegnato, per non essere deriso, in caso di cattivi risulati.Mi sentivo,forse a torto, sotto stretta sorveglianza.Loro , più serenamente,hanno lavorato di meno, ottenendo punteggi spesso migliori.Mi sono ricreduto di brutto.Che l’insegnante conoscesse più vocaboli e sapesse meglio gestirli per comunicare con gli stranieri significava:essere fortemente motivato all’apprendimento, per avere più possibilità di viaggiare e conoscere.Niente di più.L’intelligenza richiesta era quella di un pappagallo, molto bene addestrato.Loro, teen agers, nel pieno delle facoltà intellettive di quell’età, avevano bisogno di un altro tipo di sfide, più stimolanti.Catturavo comunque la loro attenzione con maleintesi, volutamente procurati, per dimostrare di quanto l’ignoranza crea brutti scherzi ed imbarazzo.Se ti chiedono “a marmelade without preservatives” non significa che il cliente desidera una marmellata senza preservativi, ma senza conservanti.Non arrabbiarti, se lascio intendere che sei “fastidious”.Qualcuno fraintendeva e si incavolava sul serio.Essere “pignolo” (In Inglese fastidious)è una qualità, che proprio non hai.Magari! tu fossi un allievo “fastidious”.Io lo ero a quell’età.In Germania la prima battuta è stata rivolta ad una ragazza tedesca, al bar, con una frase oscena, costruita con il dizionario.Mi aspettavo l’ilarità per una cattiva pronuncia o un “nonsense” incomprensibile ed invece ho rischiato di brutto.Ero però soddisfatto, perchè non mi sembrava vero che comunicavo, provocando reazioni anche violente.

  • 21-Una mascherata generale

    Alcune persone indossano una maschera, ben costruita, sempre uguale ed affrontano la vita , come fosse un carnevale. Sono contente di avere successo ed ingannare il prossimo, come chiunque durante un ballo in maschera.Sono spesso affascinanti.L’interesse suscitato è dato proprio da quel non so chè di misterioso, cosa nasconde?, che attrae. La persona onesta, cristallina, che dimostra di essere tale, spesso annoia. Gli stessi vestiti, in piena estate, sono inutili, ma imposti dalle circostanze. Il bambino, infatti, ancora libero da convenevoli, se ne libera volentieri, del tutto. La morale comune condiziona le scelte dell’adulto, fino agli estremi del burka, che secreta, come in cassaforte, la femminilità, concessa solo all’egoismo estremo del marito padrone oppure ai costumi da bagno occidentali, che ipocritamente nascondono senza nascondere.Vi intravedi le fasce d’età, ben circoscritte.Sempre più casti o caste, con l’avanzare dell’anagrafe.Decidono in base a ciò che risponde lo specchio. E poi vi sono quelli, molto rari, che lo specchio lo usano poco. Perchè, in fondo, questo concede una immagine esteriore, meno interessante se confrontata con quella personale, interiore, dedita e concentrata a scoprire altre immagini interiori, non fosse altro che nella letteratura o in tantissimi altri campi,anche un blog.Li riconosci anche da come utilizzano il vestito maschera.Sono più trasandati.Tutti , più o meno, ci nascondiamo per i motivi più vari:un insegnante non può mostrarsi ignorante, un medico non competente.Ma la sapienza e la competenza sono traguardi irraggiungibili.Si spostano subito più in là, una volta raggiunti.Solo tornare bambini senza freni inibitori e con perchè, cui nessuno riesce a rispondere toglierebbe ogni maschera.Lo si può?

  • 20-La caduta di un mito ovvero Nomofobia dipendenza dal cellulare

    Spesso, prima della pandemia, ero solito fare escursioni chilometriche con un amico,esperto ornitologo, che ad ogni uscita spiegava quel determinato strano fiore, cui nessuno del gruppo faceva caso oppure ci obbligava al silenzio per ascoltarer il verso delle gru, che ci sorvolavano sopra la testa e nessuno vedeva, ma c’erano, per quel “gru-gru”, che si sentiva in alto.Ebbene, lui non aveva il cellulare e non per questioni economiche o altra ragione, ma per scelta di vita.Lo invidiavo e glielo dicevo chiaramente.Significava che poteva delegare alle inevitabili, continue, improvvise incombenze, che pure a lui toccavano.Io no!Al vertice della piramide-responsabilità di casa c’ero solo io.L’ultima volta , dopo la pandemia, che siamo usciti, mi aspettavo lo stesso atteggiamento di rifiuto dello smart -phone.Invece anche lui ne aveva uno, anche se a casa e quindi inutilizzato.Era stato costretto per ottenere il green pass e poter uscire ad imitare tutti gli altri.

  • 19-Indifferenza

    Tante le indifferenze.Quella che si insinua subdola, lenta, in un rapporto di coppia e lo dissolve, salvando però le apparenze.Quella falsa, per testare la reazione, di chi amiamo e percepiamo per niente o poco coinvolto.Quella micidiale della risposta all’offesa verbale, senza proferire nè parole nè alcun atteggiamento, che provoca ancora di più la violenza di chi ci minaccia.Quella involontaria ,causata da ignoranza di quello che succede lontano o anche vicino, senza testimonianze.Quella di chi sbatte la porta all’immigrato, dicendogli di tornarsene a casa sua.E potremmo continuare come in un Rosario in chiesa, in cui ogni partecipante aggiunge il suo personale contributo.Nel mio murale è stata circoscritta e limitata. Quella sana, che impegna a tempo pieno,:mare,gabbiani,vela,viaggi,esperienze, un lavoro che piace, con disinteresse totale a ciò che gli altri pensano ,giudicano o fanno di te, intento a seguire ,non inseguire, il bello e possibilmente il gratuito, che può offrire la vita.L’indifferenza malata e pericolosa, è quella di chi per mancanza di coraggio, tornaconto personale, nessuna empatia verso il prossimo, non denuncia l’illegalità, la violenza fisica,l’omertà, favorendo mattone dopo mattone muri di odio ed incompresione e non ponti.